Ultimo aggiornamento: 15 gennaio 2018
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La biopsia della prostata è una procedura che può essere eseguita in regime ambulatoriale, Consiste nel prelevare piccoli frammenti della ghiandola prostatica con un apposito ago, guidato da una sonda ecografica introdotta nel retto.
Viene prescritta in caso di sospetto di tumore della prostata dovuto a un valore sanguigno elevato del PSA (antigene prostatico specifico) o di noduli rilevati all'esplorazione rettale.
Oltre che dall'interno del retto (via trans-rettale), la biopsia può essere eseguita anche raggiungendo con un ago la prostata attraverso la pelle, nella zona, detta perineo, posta tra i testicoli e l'ano (via trans-perineale).
L'esame va effettuato con molta cautela negli uomini che soffrono di malattie della coagulazione del sangue.
Almeno cinque giorni prima dell'esame è necessario sospendere i farmaci che interferiscono con la coagulazione: se occorre, il medico li sostituirà con eparina a basso peso molecolare da iniettare sottocute. Per prevenire lo sviluppo di infezioni bisogna assumere un'opportuna profilassi antibiotica a partire da 24 ore prima di sottoporsi alla biopsia. È prevista, inoltre, l'esecuzione di un clistere per pulire il retto prima di sottoporsi all'esame.
Non è strettamente necessario, ma è preferibile farsi accompagnare. Dopo un breve periodo di osservazione è possibile tornare a casa.
Prima di effettuare il prelievo, viene sempre effettuata un'anestesia locale. Ciononostante è possibile avvertire un leggero dolore nel corso dell'esame. In rari casi è possibile soffrire di un malessere generale con aumento della sudorazione ed eventuale sensazione di perdita di coscienza.
Per quanto ritenuta sicura, la biopsia della prostata è una procedura invasiva e non esente dalla possibilità di complicazioni. Circa una persona su 50, al termine dell'esame, fa fatica o non riesce a svuotare spontaneamente la vescica. In questi casi è necessario posizionare temporaneamente un catetere vescicale che verrà rimosso dopo qualche giorno. A partire dai giorni seguenti l’esame fino ad alcune settimane, è frequente riscontrare sangue nelle feci, nell'urina e nello sperma. Generalmente però, il disturbo scompare spontaneamente e non deve destare preoccupazioni. Raramente può comparire febbre alta, che non va sottovalutata, in quanto potrebbe indicare l'insorgenza di un'infezione.
Nel corso dell'esame non si utilizzano radiazioni, né l'indagine comporta rischi a lungo termine.
In tutto l'esame non dura più di 15-20 minuti.
Dopo l'esecuzione della procedura è opportuno un periodo di osservazione di circa un'ora per sorvegliare la comparsa di eventuali complicazioni immediate.
È consigliabile astenersi dall'attività sessuale per la settimana successiva all'esame. Per il resto si può riprendere subito la vita normale.
Le informazioni di questa pagina non sostituiscono il parere del medico.
Agenzia Zadig