Ultimo aggiornamento: 15 gennaio 2018
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La biopsia epatica consiste nel prelievo di una piccolissima quantità (frustoli) di tessuto del fegato tramite una cannula affilata. Il materiale viene poi analizzato al microscopio per confermare o escludere una malattia del fegato. Il punto più idoneo, per esempio la posizione esatta di un nodulo di cui si vuole capire la natura, viene individuato con una ecografia effettuata precedentemente (biopsia eco-assistita) o durante la biopsia stessa (biopsia eco-guidata).
L'esame non si può eseguire se il paziente ha gravi disturbi della coagulazione del sangue o assume farmaci che potrebbero provocare un sanguinamento. Sarà il medico a richiedere tutti gli accertamenti necessari a escludere la presenza di condizioni che possano rendere la biopsia rischiosa.
Prima di sottoporsi all'esame è necessario essere a digiuno da sei-otto ore, ma anche la sera prima è meglio stare leggeri. Prima dell'indagine viene eseguita un'anestesia locale della cute nel punto in cui deve essere inserito l'ago, generalmente poco sopra il fianco destro alla base del torace.
È necessario farsi accompagnare; la guida dell'automobile è fortemente sconsigliata dopo la biopsia.
Si può avvertire una sensazione dolorosa al momento della puntura. L'area può rimanere indolenzita per un po' di tempo dopo la fine dell’esame. A volte il dolore si presenta anche sulla schiena, in corrispondenza della spalla destra. Talvolta può comparire nausea.
Le complicazioni sono oggi molto più rare di un tempo grazie al supporto dell'ecografia e all'utilizzo di aghi meno traumatici. La complicanza più frequente è il sanguinamento all'interno del fegato, che comunque, su ampie casistiche internazionali, si verifica in meno di un caso su 100. Molto raramente può succedere che durante la procedura vengano punti altri organi, come rene, polmone, colon.
No.
La durata complessiva dell'intera procedura è di circa 20 minuti. Ma il prelievo vero e proprio non dura che qualche secondo.
Terminata l'indagine è necessario rimanere per le sei ore successive a digiuno e a letto, avendo cura di comprimere con una borsa del ghiaccio l'area in cui è stata eseguita la biopsia. Dopo questa fase si può tornare a casa, ma non da soli.
Per le 24 ore successive alla biopsia è necessario evitare di fare sforzi fisici e seguire una dieta leggera.
Le informazioni di questa pagina non sostituiscono il parere del medico.
Agenzia Zadig