Ultimo aggiornamento: 7 febbraio 2018
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La laparoscopia è una tecnica chirurgica mini-invasiva, impiegata per osservare direttamente gli organi all'interno dell'addome inserendo strumenti chirurgici miniaturizzati attraverso piccole incisioni nell'addome. È necessaria quando si vuole confermare o escludere il sospetto di una patologia (per esempio un tumore) che le tecniche di imaging non rilevano, oppure per prelevare campioni di tessuto da sottoporre ad analisi (biopsia).
La laparoscopia esplorativa o diagnostica (questi i termini usati per distinguerla da quella operativa o terapeutica) non è sempre praticabile in tutti i pazienti.
È da evitare, per esempio, in pazienti con problemi della coagulazione del sangue o con alcune malattie infettive o nei casi di tumori localizzati sulla parete anteriore dell'addome. In altri casi (donne in gravidanza avanzata, persone obese o che si sono sottoposte in precedenza a interventi chirurgici all'addome) l'opportunità di eseguire la laparoscopia è da valutare caso per caso.
La laparoscopia esplorativa è un intervento chirurgico per lo più effettuato in anestesia generale. Al paziente può essere richiesto di seguire una dieta priva di scorie e di assumere una terapia antibiotica il giorno dell'intervento. Vale l'obbligo di non mangiare o bere nulla per otto ore prima della procedura. Inoltre, poche ore prima, può essere somministrato un clistere di pulizia.
La procedura non è dolorosa, perché viene eseguita in anestesia generale. È possibile però che si avverta dolore dopo l'intervento. In questi casi potrebbe essere necessario assumere antidolorifici, seguendo le indicazioni del medico. È comune che il dolore interessi le spalle: durante l'intervento, infatti, viene iniettata del gas nella cavità addominale allo scopo di dilatarla e questo può irritare il diaframma e il nervo frenico cha da lì arriva fino alla spalla.
Dopo l'intervento è comune anche avvertire un bisogno insolito di urinare, ma si tratta di un disagio passeggero connesso all'aria iniettata nell'addome. Sintomi come febbre o brividi, arrossamento, gonfiore o sanguinamento della cicatrice, aumento del dolore, vomito e difficoltà a urinare devono invece essere immediatamente comunicati al proprio dottore.
La laparoscopia diagnostica è un intervento molto sicuro.
Tuttavia, come tutti gli interventi chirurgici, non è esente da rischi anche se bassi. Possono comparire sintomi legati all'anestesia: i più comuni sono nausea, vomito, ritenzione urinaria, mal di testa. I rischi legati all'intervento, comunque rari, sono soprattutto infezioni e sanguinamento della cavità addominale.
La laparoscopia non comporta l'impiego di radiazioni. I rischi a lungo termine possono essere legati a complicanze che hanno luogo nel corso dell'intervento. Si tratta tuttavia di eventualità rarissime.
La durata dell'esame può variare dai 30 minuti alle due ore, a seconda dell'organo da osservare, del tipo di intervento da effettuare e delle caratteristiche del paziente.
Terminata la procedura, il paziente viene portato in reparto o nella sala di risveglio, dove saranno monitorati i parametri vitali (pressione del sangue, frequenza cardiaca, respirazione). La degenza media è di due giorni. In alcuni casi la complessità dell'intervento può richiedere una degenza più lunga. In rari casi l'intervento laparoscopico è convertito in operazione a cielo aperto con ricovero e degenza tradizionali.
La laparoscopia è un intervento chirurgico, per quanto mini-invasivo. Pertanto nei giorni successivi all'intervento è necessario usare qualche cautela affinché il processo di cicatrizzazione vada a buon fine.
È necessario, per esempio, evitare di chinarsi o di sollevare pesi e, per molti tipi di lavoro, occorrerà attendere la completa cicatrizzazione della ferita prima di riprendere l'attività. La ferita, inoltre, va sempre tenuta asciutta e pulita seguendo le indicazioni ricevute dal medico.
Le informazioni di questa pagina non sostituiscono il parere del medico.
Agenzia Zadig