Ultimo aggiornamento: 6 febbraio 2018
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La laringoscopia (o fibrorinolaringoscopia) è un'indagine utilizzata per valutare gli organi di competenza dell'otorinolaringoiatra, vale a dire naso, bocca e gola. Permette di osservare lo stato delle prime vie aeree e digestive (fosse nasali, rinofaringe, bocca, faringe e laringe), verificando se il rivestimento della loro superficie, cioè la mucosa, è normale o presenta anomalie (infiammazioni, polipi o tumori). A questo scopo si usa uno strumento, il laringoscopio o fibroscopio, che, inserito nel naso attraverso una narice, raggiunge il rinofaringe, cioè la parte posteriore del naso e prosegue, poi, in basso verso la faringe e, infine, verso la laringe.
Esistono tre varianti di questa indagine:
Data la scarsa invasività, la laringoscopia è un esame che non ha controindicazioni e può essere effettuato in pazienti di qualsiasi età (anche neonati), come procedura ambulatoriale.
Tuttavia va eseguito con attenzione nei pazienti con gravi difficoltà respiratorie.
Non sono richieste procedure particolari per la preparazione; tuttavia è consigliabile non bere e non mangiare nelle due-tre ore precedenti l'esame, poiché l'introduzione del laringoscopio nella gola o nel naso potrebbe causare vomito in chi è predisposto a questa reazione. Inoltre, se presente, è necessario rimuovere la dentiera al momento dell'esame.
Per effettuare la laringoscopia indiretta e quella diretta con laringoscopio flessibile non è necessario farsi accompagnare. L'esecuzione della laringoscopia, infatti, non ha alcun impatto sulla capacità di guidare veicoli. In alcuni casi può essere previsto l'impiego di anestetici locali, che non influiscono sul livello di attenzione e, pertanto, non richiedono accortezze particolari. Diverso è il caso della laringoscopia in sospensione, che richiede l'anestesia generale e, pertanto, il ricovero del paziente.
No. L'esame può essere un po' fastidioso, ma non è doloroso. Se il paziente collabora con il medico, l'introduzione del laringoscopio è molto agevole; in caso di fastidio si può ricorrere a un anestetico locale. I disagi sono minimi. Il paziente può lamentare un po' di fastidio durante il transito del laringoscopio e per qualche minuto anche dopo la sua rimozione.
Sporadicamente può anche accadere di avvertire un po' di nausea, ma questo si verifica solo nelle persone con un più accentuato riflesso del vomito.
Infine, al termine dell'esame, è possibile percepire una sensazione di gonfiore nella bocca, legata all'uso dell'anestetico, che è destinata a scomparire nell'arco di poche decine di minuti.
La laringoscopia è un esame sicuro. Durante l'esame il paziente respira normalmente senza alcuna difficoltà e può parlare; anzi, il medico potrebbe chiedergli di farlo proprio per valutare l'adeguato funzionamento della laringe.
Esiste un piccolissimo rischio che l'introduzione del laringoscopio nelle vie aeree causi gonfiore o, molto raramente, temporanee difficoltà respiratorie, che tuttavia i medici sono in grado di gestire agevolmente.
No.
Il tempo richiesto per l'indagine varia a seconda del tipo di laringoscopia e della necessità o meno di effettuare prelievi di tessuto. In genere oscilla tra i cinque e i 30 minuti.
Al termine dell'esame il paziente può tornare subito a casa.
Si può tornare subito alla vita di tutti i giorni. Tuttavia, nel caso in cui sia stato necessario effettuare una biopsia, è opportuno non mangiare nelle due-tre ore successive all'esame o finché è cessato il fastidio alla deglutizione.
Le informazioni di questa pagina non sostituiscono il parere del medico.
Agenzia Zadig