Scintigrafia tiroidea

Ultimo aggiornamento: 10 luglio 2018

Tempo di lettura: 2 minuti

Di che cosa si tratta?

La scintigrafia tiroidea è una tecnica diagnostica per immagini che fornisce informazioni sulla morfologia e sulla funzionalità della tiroide. Per eseguire l'esame, al paziente viene somministrata una piccolissima quantità di un tracciante radioattivo in grado di essere incorporato dal tessuto tiroideo. Le radiazioni emesse da questa sostanza vengono poi rilevate da un'apposita apparecchiatura, detta gamma camera e le informazioni vengono poi elaborate fino a produrre un'immagine della tiroide in rapporto al suo livello di funzionalità. I traccianti radioattivi utilizzati sono il tecnezio (Tc-99m pertecnetato) o isotopi dello iodio, il precursore degli ormoni tiroidei (iodio 123 o iodio 131).

Se la scintigrafia viene eseguita con tecnezio 99 o iodio 123, si somministra il tracciante per via endovenosa e dopo circa 20 minuti si può procedere all'esame con la rilevazione delle radiazioni emesse. Lo iodio 131 è somministrato, invece, per via orale ed è necessario più tempo affinché sia incorporato dalla tiroide. In questo caso, la rilevazione delle immagini avviene di solito 6 e 24 ore dopo l'assunzione del radiofarmaco.

La scintigrafia tiroidea è generalmente prescritta dopo che una precedente ecografia ha riscontrato la presenza di noduli. Grazie al tracciante radioattivo si possono distinguere tra loro i diversi tipi di noduli. I noduli iperfunzionanti, detti noduli "caldi", sono aree che appaiono più intensamente colorate perché sono costituite da tessuto più attivo rispetto a quello circostante; generalmente sono di carattere benigno, e possono indicare delle situazioni di tireotossicosi. I noduli "freddi", invece, sono formati da tessuto poco o per nulla attivo, che in alcuni casi può essere di origine tumorale. Una volta identificato un nodulo "freddo", può essere eseguito un ago aspirato per stabilire la natura del nodulo stesso. La scintigrafia tiroidea permette, inoltre, di accertare le cause di ipo- o ipertiroidismo, valutare la presenza di uno stato infiammatorio della tiroide, i casi in cui si presenta un gozzo semplice o multinodulare. Consente inoltre di verificare la presenza di tessuto tiroideo residuo dopo un intervento chirurgico che, per un tumore o altra patologia, ha coinvolto questa ghiandola.

È un esame che possono fare tutti?

Poiché si utilizza un tracciante radioattivo che, anche se in piccolissime dosi, potrebbe essere potenzialmente pericoloso per il feto, la scintigrafia tiroidea non deve essere eseguita nelle donne in gravidanza. L'esame è controindicato anche per le madri che allattano, poiché le sostanze radioattive potrebbero passare nel latte materno. In questo caso, l'endocrinologo valuterà se eseguire la scintigrafia sospendendo l'allattamento per un periodo più o meno prolungato. L'esame è anche controindicato nei bambini piccoli.

Occorre qualche tipo di preparazione particolare nei giorni o nelle ore precedenti l’esame?

Si consiglia di evitare, nelle due settimane precedenti l'esame, di fare uso di sostanze contenenti iodio come sale iodato, dentifrici e integratori alimentari che contengono iodio. Nel caso venga utilizzato lo iodio 131, somministrato per via orale, il radiofarmaco va assunto a digiuno. Per evitare che la scintigrafia venga eseguita in una donna all'inizio della gravidanza e che ancora non sa di essere incinta, si consiglia alle donne in età fertile di effettuare l'esame nei primi giorni del ciclo. Almeno una settimana prima della scintigrafia si raccomanda, inoltre, di sospendere l'utilizzo di farmaci che possono interferire con l'attività tiroidea. L'eventuale assunzione di ormoni tiroidei deve invece essere interrotta circa un mese prima, salvo diversa indicazione dell'endocrinologo.

È meglio che mi faccia accompagnare da qualcuno o posso venire da solo?

Non occorre essere accompagnati.

L'esame è doloroso o provoca altri tipi di disagio?

L'esame non è doloroso e non provoca particolari disagi.

L'esame comporta dei rischi immediati?

L'esecuzione della scintigrafia tiroidea non comporta rischi immediati.

L'esame comporta dei rischi a lungo termine?

Poiché la quantità di radiazioni emesse dal tracciante utilizzato è molto bassa, l'esame non comporta particolari rischi a lungo termine.

Quanto dura?

Dopo un'attesa di circa 20 minuti per consentire al tracciante radioattivo di essere incorporato nella tiroide, la procedura di acquisizione delle immagini durerà circa 15-20 minuti. Nel caso si utilizzi lo iodio 131, è necessario tornare nel laboratorio di medicina nucleare 6 e 24 ore dopo l'assunzione del radio farmaco.

Alla fine devo restare in osservazione? Per quanto?

Alla fine dell'esame si può andare a casa, previa autorizzazione del personale.

Posso riprendere subito la mia vita normale o devo avere particolari accortezze?

Una volta concluso l'esame, si possono riprendere tutte le normali attività. Si raccomanda, però, di bere molto per facilitare l'eliminazione del tracciante radioattivo e di evitare il contatto con bambini piccoli e donne in gravidanza per le 24 ore (per tecnezio o iodio 123) o le 48 ore (per iodio 131) successive alla scintigrafia.

Le informazioni di questa pagina non sostituiscono il parere del medico.

  • Agenzia Zadig