L'alimentazione nell'adolescenza

L'adolescenza è il periodo in cui vi è il maggior aumento, in proporzione, della massa fisica. È anche una fase molto delicata dal punto di vista psicologico ed emotivo, in cui l'alimentazione riveste un significato particolare.

Ultimo aggiornamento: 15 giugno 2016

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Principi generali

L'adolescenza è il periodo in cui vi è il maggior aumento, in proporzione, della massa fisica. È anche una fase molto delicata dal punto di vista psicologico ed emotivo, in cui l'alimentazione riveste un significato particolare, soprattutto per le ragazze.

L'alimentazione dell'adolescente segue gli stessi principi generali di quella del bambino e si avvicina, man mano che il corpo cresce, al fabbisogno dell'adulto.

Obiettivi di salute

Lo scopo di una sana alimentazione nell'adolescenza è essenzialmente quello di prevenire le malattie dell'adulto, incentivando le corrette abitudini.
Inoltre è importante che il regime alimentare tenga conto della fragilità psicologica dell'età adolescenziale per evitare l'instaurarsi di disturbi come anoressia e bulimia.

Composizione calorica e nutrienti

Per quel che riguarda l'apporto di cibo, negli ultimi anni, i nutrizionisti puntano ad abbandonare il calcolo delle calorie, che non è automatico né naturale, a favore di sistemi più intuitivi di composizione dei pasti.

Se è vero che l'adolescente (specie se maschio) può aver bisogno di mangiare di più (a volte più di un adulto), è anche vero che può farlo semplicemente incrementando le porzioni di ciò che fa bene. Ma se l'adolescente non è abituato a mangiare correttamente dall'infanzia o la ribellione tipica dell'età lo porta a volere solo i cibi "spazzatura", non si devono forzare le sue scelte né creare conflitti: l'esempio della famiglia rimane la strategia migliore.

Particolare attenzione merita, a causa dei frequenti errori alimentari di chi pensa di potersi ormai gestire da solo, l'apporto di vitamine e minerali tra cui il calcio e il ferro. Il primo serve a completare l'impalcatura ossea dell'organismo in crescita; il secondo assume importanza specialmente durante il ciclo mestruale nelle ragazze. Per potenziare l'apporto di calcio si potrebbe puntare su latticini e formaggi, con il rischio però di far assumere troppe calorie attraverso i grassi che contengono. Meglio scegliere un'acqua con un buon contenuto di calcio, la frutta secca (per esempio noci e mandorle) e i semi di sesamo. Anche le crucifere contengono calcio, che viene anche ben assorbito dall'intestino se prima vengono cotte. Infine non dimentichiamo le arance: un bicchiere di succo d'arancia fresco e appena spremuto può offrire un apporto di calcio pari a circa 70 milligrammi.

Per quel che riguarda il ferro, fermo restando che non bisogna eccedere nel consumo di carne, si possono preparare piatti a base di vongole, di legumi (le lenticchie ne sono ricche), di verdure a foglia verde ma anche di cacao amaro, ma senza utilizzare latte, che ne impedisce l'assorbimento. Il ferro dei vegetali però si assorbe meglio se nel cibo c'è anche un po' di vitamina C.

Quindi è buona regola condire la verdura con succo di limone o di arancia o preparare delle insalate con agrumi. È bene ricordare che anche i tannini contenuti nel tè o nel caffè riducono l'assorbimento del ferro e del calcio quindi andrebbero consumati lontano dai pasti principali.

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Menù e porzioni

La composizione del menù di un adolescente non si discosta molto da quella di un adulto. Si rimanda quindi, per maggiori approfondimenti, alla relativa sezione.È possibile invece aumentare le porzioni durante le fasi di crescita veloce o se il nostro adolescente è un grande sportivo. Ecco qualche indicazione in termini di apporto calorico, anche se si tratta solo di informazioni indicative. I nutrizionisti tendono oggi a tenere in minor conto il computo delle calorie, in particolare negli adolescenti che possono sviluppare comportamenti ossessivi nei confronti del controllo alimentare.
L'importante è che la qualità degli alimenti sia quella giusta e che vi sia sufficiente varietà.

Aspetti psicologici

L'adolescente tende a credere di poter fare da sé e quindi non tiene più in conto i consigli alimentari della famiglia. Inoltre i ragazzi di oggi consumano spesso pasti fuori casa a causa dei numerosi impegni scolastici e non. È quindi molto difficile intervenire sulle scelte alimentari se non si è seminato bene nell'età infantile, sviluppando il gusto per la varietà, i vegetali, i carboidrati integrali, i legumi e il pesce.

Viceversa è possibile che, soprattutto fra le ragazze, si sviluppino comportamenti ossessivi nei confronti del cibo che possono aprire le porte ai disturbi dell'alimentazione come l'anoressia o la bulimia. Una eccessiva selettività nella scelta dei componenti dei pasti, l'ossessione per i cibi biologici o naturali, il controllo dell'apporto nutrizionale sono tutti segnali che andrebbero esaminati con attenzione perché, pur andando nella giusta direzione dal punto di vista delle scelte alimentari, potrebbero nascondere un bisogno di controllo sul proprio corpo. Anche una dieta completamente sregolata, con abuso di junk food e talvolta anche di alcolici deve essere percepita dai genitori come un segnale di allarme o di disagio.

Attenzione soprattutto, per quanto riguarda le ragazze, al fenomeno delle diete fai-da-te: la preoccupazione di essere sovrappeso, il confronto con modelli di corpo femminile non realistici può portare a restrizioni eccessive. Anche la scelta vegetariana, sempre più diffusa tra gli adolescenti, è positiva solo se il giovane o la giovane accettano di buon grado una supervisione dei genitori sull'equilibrio e la completezza dei cibi assunti, altrimenti può portare a stati carenziali.

  • Redazione AIRC