Ultimo aggiornamento: 7 maggio 2018
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I tumori della pelle sono i tumori più comuni, ma nella maggior parte dei casi si tratta di carcinomi spinocellulari o basocellulari che evolvono lentamente e raramente danno metastasi. Meno frequenti ma più pericolosi sono i melanomi, che è ancora più importante riconoscere precocemente, prima che si diffondano nell'organismo. In Italia si stima che nel 2017 a circa 7.300 uomini e 6.700 sia stato diagnosticato un melanoma.
Come per altre forme di cancro, anche per il melanoma è importante una diagnosi precoce, che permetta la completa asportazione del tumore per ridurre il più possibile il rischio che le metastasi raggiungano i linfonodi o gli organi lontani. Almeno per il momento non esistono le condizioni per prevedere un programma di screening periodico a livello nazionale su tutta la popolazione. Si ritiene più opportuno invitare le persone a tenere sotto controllo la propria pelle, imparando a riconoscere eventuali segnali che richiedano un accertamento da parte del proprio medico ed eventualmente dello specialista.
Le persone che si sono esposte per molti anni e a lungo al sole, soprattutto per ragioni professionali (per esempio contadini, marinai, pescatori o maestri di sci), sono a maggior rischio di sviluppare carcinomi della pelle. Anche lo sviluppo del melanoma può essere condizionato da un'eccessiva esposizione ai raggi solari, ma la malattia si può sviluppare anche in sedi normalmente poco esposte al sole, come la pianta del piede o tra le pieghe delle dita. Ultimamente è stato suggerito che vi siano diversi tipi di melanoma: alcuni più legati a scottature solari, soprattutto durante l'infanzia, altri in localizzazioni meno esposte, indipendenti dall'azione dei raggi ultravioletti. Per quanto riguarda il melanoma, in una minima percentuale di casi, quando si verificano più casi in famiglia, è possibile che siano coinvolti fattori genetici.
Tutti dovrebbero farsi esaminare periodicamente la superficie del corpo e prestare attenzione alla comparsa di nuove macchie o lesioni oppure ad alterazioni di nei esistenti; per alcune persone sono richiesti controlli più ravvicinati e attenti.
Idealmente una volta al mese dovrebbero controllarsi la pelle, con l'aiuto di uno specchio o del partner:
Dovrebbero chiedere a un dermatologo istruzioni più precise su come eseguire questo controllo mensile le persone considerate a maggior rischio di melanoma:
Sarebbe opportuno che si sottoponessero a controlli regolari da parte di un esperto di tumori della pelle coloro che:
Quando la malattia si ripresenta più volte in uno o più membri della famiglia si può sospettare che sia favorita da mutazioni ereditarie. Quelle del gene CDKN2A, per esempio, sono state correlate al rischio di sviluppare il melanoma. Esistono anche test genetici per individuare queste anomalie, ma attualmente la loro esecuzione non è in genere consigliata: qualunque sia il risultato, infatti, non cambierebbe la raccomandazione di sottoporsi a una stretta sorveglianza da parte di uno specialista.
Nella maggior parte dei casi è sufficiente controllare periodicamente la superficie della pelle da soli o con l'aiuto di un'altra persona, in un locale ben illuminato, con l'aiuto di uno specchio per esaminare anche le parti che altrimenti non si vedono.
In generale occorre segnalare al medico la comparsa di ogni nuova lesione della pelle che persiste nel tempo, come piccoli rigonfiamenti, noduli o ulcere, soprattutto nelle zone esposte al sole, perché si potrebbe trattare di carcinomi cutanei.
Per riconoscere la possibile insorgenza di un melanoma ci si può invece aiutare con lo schema ABCDE, che ricorda alcune caratteristiche che rendono sospetto un neo o una nuova macchia comparsa sulla pelle:
Occorre inoltre segnalare al medico se un neo comincia a sanguinare spontaneamente, oppure è arrossato alla periferia, prude o brucia, oppure se cambia il suo aspetto in superficie, da liscio a rugoso, e così via.
In presenza di uno o più di questi segnali è bene rivolgersi al proprio medico, che deciderà se richiedere un controllo specialistico.
Di solito lo specialista effettua una dermatoscopia (o epiluminescenza), cioè esamina la lesione con uno strumento che la illumina e la ingrandisce. In questi casi spesso effettua anche una o più fotografie per verificarne eventualmente l'evoluzione nel tempo.
Se lo ritiene opportuno può poi stabilire di asportare la neoformazione cutanea per sottoporla a biopsia escissionale. Nel caso l'esame istologico condotto da un patologo esperto confermi la natura maligna della lesione, potrebbero rendersi necessari altri esami e altre cure, in particolare un intervento più esteso per rimuovere eventuali altre cellule tumorali residue.
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Redazione