La prevenzione età per età

Ogni fascia d'età e ogni tipo di tumore hanno caratteristiche diverse, che richiedono particolari controlli e accorgimenti

Ultimo aggiornamento: 9 giugno 2014

Tempo di lettura: 98 minuti

Tra i 20 e i 40 anni

Nella fascia di età dai 20 ai 40 anni, i tumori femminili costituiscono, per fortuna, una rarità. È però l'età giusta per fare prevenzione. Poiché il cancro è dovuto a una trasformazione del patrimonio genetico della cellula che deve coinvolgere più geni per essere davvero pericoloso, il suo tempo di latenza è molto lungo. Ciò significa che i primi danni alla cellula possono avvenire già in età giovanile ma che, in genere, il processo può essere bloccato se si assumono comportamenti e stili di vita corretti.

Tra i 40 e i 50 anni

È tra i 40 e i 50 anni che si registra un primo aumento dell'incidenza dei tumori femminili, anche se il picco si verifica dopo i 50. In questo decennio - che con l'allungamento della vita media nei Paesi Occidentali corrisponde al periodo più intenso nella vita di una donna - non bisogna abbandonare le buone abitudini in materia di prevenzione e di corretti stili di vita.

Tra i 50 e i 60 anni

Dopo i 50 anni si verifica un picco di incidenza dei tumori femminili. Questo non significa che non si possa più fare prevenzione, anzi, diventa ancor più importante. Questo decennio è anche quello durante il quale, più comunemente, si verifica la menopausa, un cambiamento importante per il corpo femminile, che va seguito con l'aiuto di un medico esperto. Contrariamente a quanto molte donne pensano, la menopausa non è un momento drammatico, ma solo una modificazione degli equilibri che, se sostenuta da adeguati interventi e stili di vita, può essere superata senza troppi disturbi.

Oltre i 60 anni

Un tempo una donna di 60 anni era considerata già anziana, ma le sessantenni di oggi sono attive, belle, intraprendenti e piene di vita. È quindi ovvio che anche la medicina si sia adeguata a questi cambiamenti sociali positivi, estendendo le misure di prevenzione dei tumori femminili anche alle fasce di età più avanzate. Poiché sono anche gli anni nei quali è più frequente che compaiano tumori, la diagnosi precoce assume una rilevanza ancora maggiore che in precedenza. Le visite, i controlli, il Pap-test e la mammografia rimangono strumenti indispensabili di contenimento del disturbo: un tumore diagnosticato nelle fasi iniziali, anche in una persona molto anziana, può essere curato efficacemente senza lasciare sequele dolorose.

Leggi anche

Cosa sono i tumori femminili

Tumore del seno

Il tumore del seno è molto diffuso: colpisce una donna su 8 ed è il tumore più frequente nel sesso femminile(anche gli uomini ne possono essere colpiti, ma con un'incidenza notevolmente più bassa).
Ogni anno in Italia vengono diagnosticati 46.900 nuovi casi, ma nonostante il continuo aumento dell'incidenza, di tumore del seno oggi si muore meno che in passato, grazie anche ai continui progressi della medicina e agli screening per diagnosi precoce tramite mammografia.

Sono stati identificati numerosi fattori di rischio, alcuni modificabili, come gli stili di vita, altri invece no, come per esempio l'età (la maggior parte di tumori del seno colpisce donne oltre i 40 anni) e fattori genetico-costituzionali. Il 10% circa dei tumori del seno è ereditario ovvero è legato alla presenza nel DNA di alcune mutazioni nei geni BRCA1 e BRCA2.

Tra gli stili di vita dannosi si possono citare, per esempio, un'alimentazione ricca di grassi animali e povera di frutta e verdura, il vizio del fumo e una vita particolarmente sedentaria: cattive abitudini che possono essere modificate senza eccessivi sacrifici per ottenere ottimi risultati.

Ci sono poi alcuni fattori legati alla vita riproduttiva che possono influenzare il rischio di tumore del seno: un periodo fertile breve (prima mestruazione tardiva e menopausa precoce) e una gravidanza in giovanissima età sono protettive, così come l'allattamento per oltre un anno.

Tumore dell'ovaio

Il tumore ovarico occupa il nono posto tra i tumori più frequentemente diagnosticati alle donne e rappresenta quasi il 3 per cento di tutte le diagnosi di cancro con stime che parlano di poco meno di 5.000 nuovi casi diagnosticati ogni anno nel nostro Paese. Si tratta di una malattia che colpisce le ovaie, ovvero gli organi responsabili nella donna della produzione degli ormoni sessuali e delle cellule riproduttive (ovociti) e riguarda circa una donna ogni 100.

Questo tipo di tumore colpisce soprattutto dopo i 60 anni, mentre è piuttosto raro nelle donne giovani al di sotto dei 30 anni. Nonostante i continui progressi della medicina e della ricerca, la diagnosi precoce del tumore ovarico è ancora molto difficile e di conseguenza spesso non è possibile iniziare le terapie in modo tempestivo e riuscire a debellare definitivamente la malattia.

I principali fattori di rischio per il tumore ovarico sono l'età avanzata, una vita fertile lunga (prima mestruazione precoce e menopausa tardiva) e l'assenza di figli; mentre l'aver avuto molti figli, l'utilizzo della pillola anticoncezionale che "mette a riposo" le ovaie, e una alimentazione ricca di frutta e verdura rappresentano fattori di protezione. Infine, una piccola percentuale dei tumori ovarici, meno del 10 per cento, ha una componente genetica spesso rappresentata da una mutazione nei geni BRCA1 e BRCA2, coinvolti anche nel tumore del seno: le donne che hanno più parenti strette (madre, sorelle) malate di cancro ovarico o di un altro tumore associato alla stessa mutazione (per esempio al seno) sono più a rischio di sviluppare questo tumore e dovranno sottoporsi ai controlli (visita ginecologica ed ecografia) con maggiore frequenza.

Tumore della cervice uterina ( o collo dell'utero)

Il tumore del collo dell'utero (o tumore della cervice uterina) è stato per molto tempo il più frequente nel sesso femminile, associato a un'alta mortalità.

La situazione è ancora molto preoccupante nei Paesi in via di sviluppo, dove questo tumore rappresenta la seconda causa di morte per cancro. Nel mondo occidentale, invece, si assiste a una continua diminuzione di incidenza e di mortalità grazie soprattutto all'introduzione di uno strumento estremamente efficace di diagnosi precoce, il Pap-test. Ogni anno in Italia vengono diagnosticati 2.000 nuovi tumori della cervice, con una media di un caso ogni 15.000 donne: una donna su 170 si ammala di questo tumore nel corso della vita, ma meno dell'uno per mille ne muore. La diagnosi sempre più precoce consente infatti di utilizzare una terapia efficace e spesso risolutiva.

Il cancro della cervice dell'utero è legato, nella maggior parte dei casi, all'infezione del virus del papilloma (HPV) che si contrae per via sessuale: comportamenti che tendono a limitare le possibilità di infezioni (per esempio l'uso del preservativo e la vaccinazione contro l'HPV per le giovanissime) sono dunque protettivi. È bene comunque ricordare che la maggior parte delle donne che contrae un'infezione da HPV non sviluppa il tumore della cervice a dimostrazione del fatto che il virus può essere eliminato dal sistema immunitario, anche se non sono disponibili terapie in grado di assicurare la sua scomparsa.

Dalle indagini statistiche risulta che un alto numero di gravidanze può essere un elemento di rischio. Le ragioni sono ancora allo studio. A differenza dei tumori di seno e ovaio, per il tumore della cervice uterina non ci sono prove certe dell'esistenza di una predisposizione genetica, legata a mutazioni in particolari geni.

Il Pap-test rimane lo strumento più efficace per la diagnosi precoce del tumore del collo dell'utero. Se il medico lo ritiene opportuno e se vi sono dubbi al Pap-test può essere completato con il test per la ricerca del DNA dell'HPV, cioè per la ricerca del materiale genetico del virus del papilloma.

Tumore dell'endometrio

Il tumore dell'endometrio si colloca al sesto posto tra i tumori più frequentemente diagnosticati alle donne (4 per cento del totale delle diagnosi di tumore) e in Italia si parla di oltre 8.200 nuovi casi ogni anno. Si tratta di un tumore che colpisce soprattutto le donne anziane, con un picco di incidenza dopo i 60 anni, e che presenta tassi d'incidenza in aumento nel mondo occidentale a causa dell'allungamento della vita media e di una alimentazione troppo abbondante.

L'età è sicuramente il principale fattore di rischio per questo tumore, piuttosto raro prima dei 50 anni, mentre al momento non sono stati identificati geni coinvolti in un modello di trasmissione ereditaria della malattia.Altri importanti fattori di rischio sono il sovrappeso e l'obesità, per questo motivo è importante limitare il numero di calorie assunte giornalmente e prediligere una dieta povera di grassi e ricca di frutta e verdura.

 

  • Agenzia Zoe