Nato a Ginevra nel 1962, si è laureato in biologia presso l’Università di Ginevra e nello stesso ateneo ha conseguito un master in biologia molecolare. Successivamente ha ottenuto un dottorato di ricerca allo Swiss Institute for Experimental Cancer Research (ISREC). Dopo un’esperienza all’Imperial Cancer Research Fund (ICRF), a Londra, è tornato per cinque anni all’ISREC coordinando un gruppo di ricerca, prima di trasferirsi a Palo Alto (USA) nell’istituto di ricerca DNAX. Dal 2003 si sposta all’Istituto europeo di oncologia di Milano, dove è group leader senior nel Dipartimento di oncologia sperimentale (incarico che ricopre tuttora). Tra il 2011 e il 2017 è stato anche direttore del Center for Genomic Science dell’Istituto italiano di tecnologia. È inoltre direttore scientifico della European School of Molecular Medicine (SEMM).

Progetti seguiti

Disease mechanisms and therapeutic targets in MYC-driven lymphoma

Nome dell'istituzioneIstituto Europeo di Oncologia I.R.C.C.S. S.r.l.
RegioneLombardia
Budget anno in corso326.000 €
Tipo di progettoIG
Annualità2019 - 2024
Descrizione

Il progetto di ricerca ha lo scopo di chiarire i meccanismi alla base di alcune forme molto aggressive di linfoma. L’attenzione della ricerca è in particolare concentrata sul gene MYC, fondamentale nell’origine e lo sviluppo di diversi tipi di tumore. In un precedente studio sostenuto da AIRC, era stato dimostrato che l’utilizzo di due farmaci già in uso (un antibiotico, la tigeciclina, e un anti-leucemico, il venetoclax) è in grado di arrestare la crescita dei linfomi a cellule B detti “double-hit”, una delle forme di linfoma più aggressive e potenzialmente letali. Il nome “double hit” sta a indicare che nel tumore sono attivati ben due oncogeni, MYC e BCL2, e l’efficacia dell’approccio deriva dal fatto che MYC sensibilizza le cellule tumorali agli effetti degli antibiotici, mentre venetoclax è diretto contro BCL2.
Con il nuovo progetto si intende descrivere nel dettaglio i meccanismi associati a MYC che regolano la crescita dei linfomi, alla ricerca di altre caratteristiche che, come l’interazione tra MYC e BCL2, possano essere sfruttate a scopo terapeutico.
Lo studio mira inoltre a riprodurre le diverse forme di linfoma in animali di laboratorio che permettano lo studio sperimentale sia delle malattie, sia di nuovi trattamenti.